La Galleria Vittorio Emanuele II, conosciuta anche come il “salotto di Milano”, è una strada pedonale coperta che collega la centralissima Piazza Duomo a Piazza della Scala. La Galleria è stata progetta a metà Ottocento da Giuseppe Mengoni con l’obiettivo di rendere il centro di Milano all’altezza delle altre grandi città europee che erano ricche di passage, ovvero passaggi con copertura in ferro e vetro a carattere commerciale. Grazie alla creatività di Giuseppe Mengoni la Galleria è considerata uno tra i più celebri esempi di architettura del ferro non solo in Italia ma anche in Europa ed ora è tappa obbligata di tutti i turisti in arrivo nel capoluogo.
Sin dalla sua inaugurazione la Galleria è diventata sede di storici caffè e di importanti boutique che attiravano qui la borghesia milanese. Con il tempo questa è diventata anche il fermento della vita politica cittadina e luogo delle prime manifestazioni politiche. La Galleria è tutt’ora la sede in cui si trovano negozi di importanti marchi, bar e ristoranti ed è spesso punto di incontro per molti milanesi.
Galleria Vittorio Emanuele II si presenta come una croce con due bracci incrociati. Il maggiore lungo 196 metri collega Piazza della Scala a piazza Duomo, mentre il minore lungo 105 metri unisce via Foscolo a via Pellico. All’intersezione dei bracci è stato montata una cupola in vetro, nota come “l’ottagono”. Nelle quattro pareti sotto la cupola si trovano quattro lunette dipinte con allegorie che rappresentano i quattro continenti: Asia, America, Africa ed Europa.
Il toro della Galleria
Nel pavimento al di sotto della cupola si trova un mosaico che raffigura lo stemma araldico dei Savoia e un toro. Secondo la tradizione, è di buon augurio girare tre volte su sé stessi col tallone del piede destro posizionato in corrispondenza dei genitali del toro.
Attualmente la Galleria ospita ristoranti e negozi che secondo il regolamento comunale devono avere le scritte delle insegne color oro su sfondo nero. Oltre a storici caffè, Galleria Vittorio Emanuele II accoglie ristoranti di alto livello, boutique delle grandi firme della moda come Prada, Gucci o Louis Vuitton e la Libreria d’arte Bocca che è considerata una libreria storica in città.
Infine, non tutti sanno che è possibile fare una passeggiata sui tetti della Galleria Vittorio Emanuele. Si chiama Highline Galleria ed è un percorso composto da numerose passerelle costruito in occasione dell’Expo 2015 ma rimasto attivo ancora oggi. Questo è senza dubbio un modo davvero originale per ammirare dall’alto la Galleria e la città di Milano.
A metà Ottocento il Comune di Milano bandì un concorso per la realizzazione di un passaggio coperto che collegasse la zona del Duomo a quella del Teatro alla Scala. Il concorso alla fine decretò vincitore Giuseppe Mengoni, a condizione che il suo progetto potesse essere in parte rivisto. Mengoni, infatti, aveva proposto la realizzazione di un’unica galleria coperta, ma la sua idea sarà poi rivista e verrà realizzata una struttura a croce.
Il 7 marzo 1865 avvenne la cerimonia della posa della prima pietra con la partecipazione del re Vittorio Emanuele II, il primo ministro italiano Alfonso La Marmora e molte altre autorità. La realizzazione della Galleria venne portata avanti in tempi record e in meno di tre anni questa fu inaugurata alla presenza del sovrano. Purtroppo, Giuseppe Mengoni non fu presente all’inaugurazione ufficiale della Galleria poiché durante un’ispezione cadde da un’impalcatura, anche se alcune voci affermano che Mengoni si sia suicidato.
Già poco dopo l’apertura la Galleria era diventata il cuore della vita borghese dei milanesi che si riunivano nei Caffè qui presenti e facevano acquisti nelle eleganti boutique presenti. Da questo ne è derivato il nome di “salotto di Milano”. Tra i locali storici della Galleria che sono presenti ora come nell’Ottocento ci sono il Caffè Campari, il Caffè Savini (all’epoca Caffè Gnocchi) e il Caffè Biffi. Negli anni Galleria Vittorio Emanuele II è stata d’ispirazione per la realizzazione di altri passaggi coperti come la galleria Umberto I di Napoli.
Purtroppo, durante la Seconda guerra mondiale la Galleria è stata pesantemente colpita dai bombardamenti aerei e molte delle decorazioni sono andate perdute. Il complesso è stato restaurato tra il 2014 e il 2015 per restituire alla Galleria parte del suo originale splendore.
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